Dai saperi ancora frammentari al sapere unitario

« E la psicoanalisi svelando l'unitarietà di tutti gli ambiti dello scibile, è arrivata alla visione unitaria dell'essere »

(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno - Escursione nella filosofia del XX secolo", 2006)

sabato 10 novembre 2012

Dalle polarità al monopolo dipolare

All'inizio dei tempi le prime forme che il Pensiero si diede furono le particelle di materia e antimateria.
Costituirono così quella che noi chiamiamo la "coscienza virtuale" e infatti la coscienza in quei tempi così remoti non poteva essere se non solamente "virtuale" in quanto l'eccitazione di queste particelle ad unirsi era tale e talmente forte che non davano tempo neanche alla "coscienza semplice" di nascere.
Le prime particelle erano infatti instabili.
Ma il processo evolutivo parallelo che lavorava sui due piani: noumenico e fenomenico, elaboro' l'idea della polarità.
Fu così che nacquero le nuove particelle tutte di materia ma polarizzate negativamente (maschili) o positivamente (femminili).
Essendo particelle stabili questo nuovo tipo di particelle ebbero il tempo di filiare nuove forme di coscienza.
Il processo di polarizzazione si complessificò talmente che oggi le nuove forme viventi pur esterioremente presentando le caratteristiche o maschili o femminili sono anche maschio-femmina, o per meglio dire posseggono tutte e due le polarità il che significa che non mancano di una polarità da dover ricercare necessariamente fuori di sè come altro da sè.
Continuano a congiungersi ma non per bisogno in quanto sono nati già congiunti: detto in altri termini hanno superato la sessualità.
La loro unione pertanto produce il nuovo Monopolo Dipolare.
Praticamente sono come una centrale nucleare.
Con la nascita della nuova umanità non finisce la vita ma solo il mondo: il mondo della vecchia umanità ancora condizionata fortemente dalla sua forma corporeo-materiale.

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